MODELLO ORGANIZZATIVO SSD LIBERTAS ROMA SUD

INDICE

Art. 1 – Premesse;

Art. 2  Ambito di Applicazione;

Art. 3 – Finalità;

Art. 4 – Comportamenti rilevanti;

Art. 5–Obblighi dei Tesserati, Tecnici e Dirigenti;

Art. 6– Tutela dei minori;

Art. 7– Comportamenti raccomandati.

TITOLO II

IL GARANTE PER LA PROTEZIONE DAGLI ABUSI (SAFEGUARDING OFFICE)

Art. 8 – Conoscenza ed osservanza della Safeguarding Policy;

Art. 9- Composizione e nomina dell’Ufficio del Garante per la protezione dagli abusi;

Art. 10- Funzioni e facoltà dell’Ufficio del Garante per la protezione abusi;

Art. 11- Obblighi dell’Ufficio e Rapporti con l’organizzazione federale e articolazioni del medesimo.

TITOLO III

SEGNALAZIONI E ATTIVAZIONE DEL GARANTE E PROCEDURE

Art. 12 – Modalità e dovere di segnalazione

Art. 13- Sistema disciplinare e meccanismi sanzionatori

Art. 14 – Riservatezza delle segnalazioni

Art. 15 – Obbligo di riservatezza dell’Ufficio

Art. 16 – Attivazione del Garante

Art. 17 – Il Procedimento

Art. 18– Misure per la diffusione del presente Regolamento

Art. 19 – Disposizioni finali e transitorie.

 

Art.1. Premesse

Diritto fondamentale dei Tesserati è quello di essere trattati con rispetto e dignità, nonché di essere tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal D.lgs. n. 198/2006, indipendentemente dalla propria etnia, dalle proprie convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei Tesserati costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo. Il presente documento intende dare attuazione ai principi innanzi indicati al fine di dare effettività alle esigenze di tutela ivi sancite.

Art. 2 – Ambito di applicazione 

In tutti i documenti che costituiscono il Modello:

  • per tesserati si intendono tutti gli atleti che sono e che verranno tesserati per l’a SSD Libertas Roma Sud;
  • per “dipendenti” si intendono tutti coloro che hanno un contratto di lavoro subordinato con la SSD Libertas Roma Sud (contratto di dipendenza o di apprendistato), qualunque sia la loro posizione;
  • per “collaboratori” si intendono i soggetti che intrattengono uno dei seguenti rapporti con l’associazione:
  • contratto di tirocinio;
  • contratto di Collaborazione Coordinata e Continuativa (Co.Co.Co.);
  • incarico professionale come lavoratore autonomo con partita IVA;
  • incarico di lavoro autonomo occasionale ex art. 2222 del codice civile;
  • incarichi di collaborazione occasionale per la cura/ riabilitazione degli atleti;
  • incarichi di collaborazione occasionale per la pulizia degli impianti sportivi;
  • per soggetti in “posizione apicale”, si intendono coloro che rivestono cariche di rappresentanza, amministrazione o direzione. Si tratta delle persone che effettivamente hanno un potere autonomo di prendere decisioni in nomee per conto della SSD Libertas Roma Sud. Sono inoltre assimilabili a questa categoria tutti i soggetti delegati dal Rappresentante Legale pro tempore ad esercitare attività di gestione o direzione della SSD Libertas Roma Sud.

Art. 3 – Finalità

Il presente documento stabilisce le misure per prevenire e contrastare qualsiasi forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione basata su etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale, nonché perle ragioni indicate nel D.lgs. n. 198/2006 relativo ai Tesserati, specialmente se minori, all’interno della Società Sportiva Dilettantistica Libertas Roma Sud (anche semplicemente denominata “Associazione”).

Art. 4 – Comportamenti rilevanti

Ai fini del presente modello, costituiscono comportamenti rilevanti:

  1. a) l’abuso psicologico;
  2. b) l’abuso fisico;
  3. c) le molestie e gli abusi sessuali;
  4. d) il bullismo, il cyberbullismo e i comportamenti discriminatori;
  5. e) l’abuso dei mezzi di correzione;
  6. f) l’omissione negligente di assistenza (c.d. “neglect”), incuria.
  7. g) comportamenti discriminatori e abusi di matrice religiosa.

A tal fine, vengono considerati:

  1. a) per “abuso psicologico”, qualsiasi atto indesiderato incluso l’isolamento, l’aggressione verbale, l’intimidazione o qualsiasi altro comportamento che possa diminuire il senso di autostima del Tesserato;
  2. b) per “abuso fisico”, qualsiasi atto deliberato e sgradito che sia in grado in senso reale o potenziale di causare lesioni o, in ogni caso, danni alla salute. Tale atto può anche consistere nel costringere un atleta a svolgere un’attività fisica inappropriata come somministrare carichi di allenamento inadeguati in base all’età, genere, struttura e capacità fisica oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscano il consumo di alcool o le pratiche di doping, o comunque vietate da norme vigenti;
  3. c) per “molestie o abusi sessuali”, qualsiasi condotta verbale, non verbale e/o fisica avente connotazione sessuale e considerata non desiderata o il cui consenso è forzato, manipolato o negato;
  4. d) per “bullismo o cyberbullismo”, qualsiasi comportamento aggressivo da parte di uno o più soggetti, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia che si tratti di caso isolato sia di atti ripetuti nel tempo, che tende a infliggere una sofferenza psicologica e fisica o a provocare l’isolamento sociale del Tesserato;
  5. e) per “abuso dei mezzi di correzione”, la condotta che, trascendendo i limiti dell’uso del potere correttivo e disciplinare spettante a un Tecnico o un Dirigente nei confronti della persona offesa, venga esercitato con modalità non adeguate o al fine di perseguire un interesse diverso da quello per il quale tale potere è conferito dall’ordinamento federale;
  6. f) per “omissione negligente di assistenza” (c.d. “neglect”), si intende il mancato intervento di un Dirigente, Tecnico o di qualsiasi Tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo il quale, presa conoscenza di uno degli eventi disciplinati dal presente Regolamento, omette di intervenire;
  7. g) per ’abuso di matrice religiosa si considera l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume;

Tali atti o comportamenti si configurano a carico del Responsabile anche nel caso in cui si rivolgano osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere, e-mail od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante. In ogni caso, è considerata quale “molestia” e/o “abuso” ogni condotta che ha effetto discriminatorio circa la razza, religione, colore, credo, origine etnica, caratteristiche fisiche, genere, orientamento sessuale, disabilità, età, status socioeconomico, capacità atletiche.

I comportamenti rilevanti possono verificarsi in qualsiasi forma e modalità, comprese quelle di persona e tramite modalità informatiche, sul web e attraverso messaggi, e-mail, social network e blog.

Art. 5 – Obblighi dei tesserati

E’ onere dell’associazione strutturarsi in modo tale da dare attuazione alle disposizione indicate dalle finalità del sodalizio, uniformando i propri comportamenti alle norme di condotta di seguito indicate.

I Tesserati e chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva devono:

  • agire con comportamenti che siano di esempio positivo, specialmente per i minori;
  • comportarsi in maniera consona rispetto al ruolo svolto, evitando condotte inappropriate e utilizzando un linguaggio tecnico appropriato;
  • agire in modo da tutelare la sfera emotiva del minore, evitando di assumere comportamenti che possano far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare gli altri, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;
  • evitare di discriminare, trattare in modo differente o favorire alcuni soggetti escludendone altri;
  • evitare qualsiasi atteggiamento discriminatorio o inappropriato, fondato su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura;
  • astenersi dall’adottare condotte fisicamente aggressive quali: colpire, assalire fisicamente o abusare fisicamente o psicologicamente di un altro tesserato o di un’altra persona presente all’interno della palestra, dello spogliatoio e dei luoghi ad essa prospicienti;
  • evitare atteggiamenti o comportamenti nei confronti di altri che – anche sotto il profilo psicologico – possano influire negativamente sul lo sviluppo armonico e socio-relazionale della loro personalità;
  • astenersi dal porre in essere comportamenti equivoci o sessualmente espliciti con atleti/e minorenni;
  • astenersi dallo stabilire o intrattenere contatti privati con Tesserati minorenni, utilizzando strumenti di comunicazione personali (email, chat, Facebook Instagram, Whatsapp, Telegram ecc.) che esulino da quelli strettamente funzionali all’attività sportiva;
  • astenersi dal richiedere a Tesserati specie se Minorenni immagini sessualmente esplicite e a diffondere o ridiffondere a terzi le stesse;
  • perseguire il rispetto dei principi indicati nel presente documento, evitando di tollerare o partecipare a comportamenti di altri soggetti che siano illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza;
  • astenersi dall’organizzare momenti conviviali non istituzionali con atleti minorenni, salvo il consenso dell’esercente la responsabilità genitoriale.

Doveri e Obblighi dei Dirigenti Sportivi e dei tecnici

I Dirigenti sportivi e i Tecnici devono:

  • promuovere un rapporto tra Tesserati improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore;
  • contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei Tesserati, specie se minori;
  • sostenere i valori dello sport, altresì educando gli Atleti al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive;
  • evitare ogni contatto fisico non necessario con i Tesserati, specie se minori;
  • agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
  • astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei Tesserati, specie se minori;
  • porre in essere, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati dei tesserati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero i soggetti preposti alla vigilanza dei minori (nonni ecc.);
  • organizzare l’attività sportiva e gli allenamenti in modo da garantire la privacy degli atleti

negli spogliatoi;

  • evitare di accompagnare i minori a casa in assenza di una specifica autorizzazione degli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero i soggetti preposti alla vigilanza dei minori (nonni ecc.) o se ciò si renda necessario si raccomanda sempre che vi sia la presenza di un ulteriore componente della società;
  • astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei Tesserati minori, se non per finalità educative e formative, acquisendo le necessarie autorizzazioni da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero dai soggetti preposti alla vigilanza;
  • astenersi dal creare situazioni di intimità con i/le Tesserati/e minorenni;
  • astenersi dal porre in essere comportamenti equivoci o sessualmente espliciti con Tesserati/e minorenni;
  • astenersi dallo stabilire o intrattenere contatti privati con Tesserati Minorenni, utilizzando strumenti di comunicazione personali (email, chat, Facebook, Instagram, Whatsapp, Telegram ecc.) che esulino da quelli strettamente funzionali all’attività sportiva;
  • astenersi dal richiedere a Tesserati specie se Minorenni immagini sessualmente esplicite e a diffondere o ridiffondere a terzi le stesse;
  • impiegare le necessarie competenze professionali nell’eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo;
  • segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;
  • conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle

misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;

  • segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze o discriminazioni nominato dall’associazione e/o al Safeguarding Office delle Federazioni Sportive Nazionalie/o Enti di Promozione Sportiva ai quali affiliati situazioni, anche potenziali, che espongano i/le Tesserati/e a pregiudizio, pericolo, timore o disagio;
  • dichiarare cause di incompatibilità e conflitti di interesse.

Doveri e Obblighi degli atleti:

Gli Atleti devono:

  • rispettare il principio di solidarietà tra atleti, favorendo assistenza e sostegno reciproco;
  • rispettare la funzione educativa e formativa dei dirigenti sportivi e dei tecnici; • mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri atleti e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive;
  • evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;
  • astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza, nonché al Responsabile del Safeguarding e/o il SafeguardingOfficerdelle Federazioni Sportive Nazionalie/o Enti di Promozione Sportiva ai quali affiliati;
  • segnalare senza indugio al Responsabile contro le violenze, abusi e discriminazioni nominato dall’associazione e/o al Safeguarding Officedelle Federazioni Sportive Nazionalie/o Enti di Promozione Sportiva ai quali affiliati situazioni, anche potenziali, che espongano i Tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

La SSD Libertas Roma Sud potrà prevedere di affiancare ai tecnici, delle figure professionali specializzate mettendole a disposizione dei ragazzi/e, avvalendosi poi durante gli allenamenti di figure ulteriori oltre agli allenatori al fine di monitorare il comportamento degli atleti e potrà altresì prevedere percorsi volti a favorire l’educazione alimentare e individuare tra i dirigenti una figura di riferimento che, in relazione all’età degli atleti, possa dialogare loro al fine di scorgere segni di eventuale malessere.

Art. 6– Tutela dei minori

Tutti coloro che in ambito societario – a prescindere dalla forma del rapporto instaurato – svolgano funzioni che comportano contatti diretti e regolari con minori devono fornire copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.

Art. 7– Comportamenti Raccomandati

I Tesserati sono tenuti ad uniformare i propri comportamenti alle seguenti linee guida:

  1. a) riservare ad ogni Tesserato adeguati attenzione, impegno, rispetto e dignità;
  2. b) prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio, percepite o conosciute anche indirettamente, con particolare attenzione a circostanze che riguardino minorenni, segnalando, in tal caso e senza ritardo, la circostanza agli esercenti la responsabilità genitoriale;
  3. c) programmare allenamenti adeguati nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo ed emotivo dell’allievo, tenendo in considerazione anche interessi e bisogni dello stesso;
  4. d) porre attenzione, in occasione delle trasferte, a soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati. In caso di atleti minorenni, sono

da adottare ancora maggiori cautele e devono essere acquisiste tutte le autorizzazioni

scritte da parte di chi esercita la responsabilità genitoriale sul minore;

  1. e) ottenere, in caso di atleti minorenni, l’autorizzazione scritta dagli esercenti la

responsabilità genitoriale qualora siano programmate sedute di allenamento singole.

TITOLO II

IL GARANTE PER LA PROTEZIONE DAGLI ABUSI (SAFEGUARDING OFFICE)

Art. 8 – Conoscenza ed osservanza della Safeguarding Policy

I Tesserati sono tenuti a conoscere il contenuto del presente Regolamento, a osservarlo e a contribuire ai fini da questo perseguiti, anche per il tramite degli organi a tale scopo preposti.

Il presente Regolamento è pubblicato in apposita sezione del sito internet della Società Libertas Roma Sud al fine di permetterne la massima diffusione.

Art. 9– Funzioni e facoltà dell’Ufficio del Garante per la protezione abusi

Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del D.lgs. n. 36/2021, l’associazione nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni e lo comunica alle Federazioni Sportive Nazionali e/o Enti di Promozione Sportiva ai quali affiliati all’atto di affiliazione.

Art. 10– Composizione e nomina dell’Ufficio del Garante per la protezione dagli abusi

Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni dovrà essere prescelto tra i tesserati di comprovata moralità e competenza in possesso dei seguenti requisiti:

  1. essere regolarmente tesserato alle Federazioni Sportive Nazionali e/o Enti di Promozione Sportiva ai quali affiliati;
  2. non aver riportato condanne penali anche non passate in giudicato per i seguenti reati: art 600-bis (prostituzione minorile); 600-ter (pornografia minorile), 600-quater (detenzione o accesso a materiale pornografico), 600- quater.1 (Pornografia virtuale), 600-quinquies (iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile), 604-bis (propaganda e istigazione a delinquere per motivi discriminazione etnica e religiosa), 604-ter, (circostanze aggravanti) 609-bis (violenza sessuale), 609-ter (circostanze aggravanti), 609-quater (atti sessuali con minorenne), 609-quinquies (corruzione di minorenne), 609-octies (violenza sessuale di gruppo), 609- undecies (adescamento di minorenni);
  3. non aver riportato nell’ultimo decennio, salva riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte delle FSN, delle DSA, degli EPS e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti;

 

  1. aver seguito i corsi di aggiornamento previsti dalle Federazioni Sportive Nazionali e/o Enti di Promozione Sportiva ai quali affiliati e/o essere in possesso dei titoli abilitativi eventualmente previsti dai regolamenti federali e/o degli E.P.S.

 

La nomina del Responsabile è adeguatamente resa pubblica mediante immediata affissione presso la sede sociale e pubblicazione sulla rispettiva homepage del sito internet della società e inserita nel sistema gestionale federale e/o degli E.P.S., secondo le procedure previste dai relativi regolamenti.

Il Responsabile dura in carica un anno e può essere riconfermato per non più di 5 mandati.

In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per dimissioni o per altro motivo, il sodalizio provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo Responsabile inserendola nei sistemi gestionali delle F.S.N. e/o E.P.S., secondo le procedure previste dalle stesse.

La nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata ancora prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, ovvero per il venir meno dei requisiti necessari alla sua nomina, con provvedimento motivato dell’organo preposto del sodalizio. Della revoca e delle motivazioni è data tempestiva notizia al Safeguarding Officer delle Federazioni Sportive Nazionali e/o Enti di Promozione Sportiva ai quali affiliati. Il sodalizio provvede alla sostituzione con le modalità di cui al precedente comma.

Art. 11 –  Obblighi dell’Ufficio e Rapporti con l’organizzazione delle F.S.N. e E.P.S. e articolazioni del medesimo

Il Responsabile è tenuto a:

  1. a) promuovere la corretta applicazione del Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati delle Federazioni Sportive Nazionali e/o Enti di Promozione Sportiva ai quali affiliati nell’ambito dell’associazione, nonché l’osservanza e l’aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta adottati dagli stessi;

 

  1. b) adottare le opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza, per prevenire e contrastare nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nonché ogni iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;

 

  1. c) segnalare al Safeguarding Office delle Federazioni Sportive Nazionali e/o Enti di Promozione Sportiva ai quali affiliati eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso ogni informazione o documentazione richiesta;

 

  1. d) rispettare gli obblighi di riservatezza imposti dai Regolamenti delle Federazioni Sportive Nazionali e/o Enti di Promozione Sportiva ai quali affiliati;

 

  1. e) formulare all’organo preposto le proposte di aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta, tenendo conto delle caratteristiche del sodalizio;
  2. f) valutare annualmente l’adeguatezza dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta nell’ambito del proprio sodalizio, eventualmente sviluppando e attuando sulla base di tale valutazione un piano d’azione al fine risolvere le criticità riscontrate;
  3. g) partecipare all’attività obbligatoria formativa organizzata dalle Federazioni Sportive Nazionali e/o Enti di Promozione Sportiva ai quali affiliati.

La SSD Libertas Roma Sud per garantire e attuare tutte le politiche di Safeguarding, nonché al recepimento, segnalazione e attuazione delle relative raccomandazioni, si avvarrà del dirigente preposto Leonardo Corsi, la quale dovrà ascoltare e individuare le situazioni di interesse di natura sportiva o extra sportiva, prevedere la segnalazione ai genitori delle assenze da gare o allenamenti compiute dai minori (assieme agli allenatori, dirigenti e personale di segreteria).

il Dott.re Leonardo Corsi dovrà altresì:

  1. a) confrontarsi con il rappresentante legale dell’associazione qualora abbia il sospetto circa il compimento di condotte rilevanti ai sensi del presente documento;
  2. b) attuare idonee iniziative volte al contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione adottando i seguenti comportamenti:

– a tal fine saranno previste delle riunioni periodiche, coinvolgendo tecnici, dirigenti e rappresentanti dei genitori, per illustrare le politiche di salvaguardia dei minori e le azioni che si intendono intraprendere ed eventualmente discutere delle criticità emerse nel corso della stagione sportiva. Ad inizio e fine stagione sportiva saranno illustrate ai gruppi, agli allenatori, dirigenti e atleti e ai loro famigliari le varie politiche messe in atto per la salvaguardia dei minori;

– spiegare in modo chiaro a coloro che assistono allo svolgimento di allenamenti, gare o manifestazioni sportive, di astenersi da apprezzamenti, commenti e valutazioni che non siano strettamente inerenti alla prestazione sportiva in quanto potrebbero essere lesivi della dignità, del decoro e della sensibilità della persona attraverso:

In tal senso verranno organizzati incontri periodici volti a inculcare una adeguata educazione sportiva, saranno previsti nei casi più estremi gravi e pesanti l’irrogazione di provvedimenti sanzionatori a carico di coloro che durante le gare e gli allenamenti tengano un comportamento non adeguato ai valori etici e societari della SSD Libertas Roma Sud. Durante gli allenamenti non è prevista la presenza di persone e famigliari a qualsiasi titolo in tribuna o in palestra, escluso persone preventivamente autorizzate dall’associazione.

  1. c) favorire la rappresentanza paritaria di genere, nel rispetto della normativa applicabile;
  2. d) rendere consapevoli i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità adottando le seguenti misure:

– Affissione presso la sede dell’Affiliata del modello organizzativo e del codice etico adottato e degli eventuali aggiornamenti, integrazioni o modifiche e/o pubblicazione dello stesso sulla homepage del sito della società;

  • Affissione presso la sede dell’associazione e/o pubblicazione sulla homepage del sito dell’associazione del nominativo del Safeguarding nominato dal sodalizio con indicazione del recapito telefonico e/o indirizzo e-mail info@libertasromasud.it per poterlo contattare;
  • Comunicazione, al momento del tesseramento, agli atleti o ai loro genitori, se minorenni, del modello organizzativo e codice etico adottato dall’associazione, nonché comunicazione del nominativo del Safeguarding nominato dall’associazione;

 

  • Comunicazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le procedure da seguire per la segnalazione di comportamenti lesivi al Safeguarding office nominato dalle F.S.N. e/o E.P.S.;

 

  • Informazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le misure adottate dalla società per la prevenzione e il contrasto a comportamenti lesivi.

 

  • predisposizione di una e-mail dedicata per eventuali segnalazioni al Safeguarding nominato dall’associazione

Organizzare nel corso della stagione sportiva incontri e seminari per discutere della tematica Safeguarding e pubblicare sul sito dell’associazione tutte le azioni atte a contrastare il fenomeno e informare le famiglie dei ragazzi.

TITOLO III

SEGNALAZIONI E ATTIVAZIONE DEL GARANTE E PROCEDURE

Art. 12– Dovere di segnalazione

Qualunque tesserato sospetti comportamenti rilevanti secondo il presente Regolamento può̀ discuterne con il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni dell’associazione e/o il Safeguarding Office delle F.S.N. e/o E.P.S.come previsto dai relativi regolamenti e Modelli organizzativi.

Le segnalazioni scritte dovranno essere inoltrate alla mail  info@libertasromasud.it e dovranno contenere ogni circostanza nota al Segnalante, utile alla ricostruzione del fatto ritenuto lesivo e all’individuazione dei soggetti coinvolti.

Il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni dell’associazione procederà senza indugio a inoltrare la segnalazione all’Ufficio del Procuratore Federale e al Rappresentante Legale dell’associazione.

In caso di gravi comportamenti lesivi l’Associazione potrà notificare i fatti di cui è venuta a conoscenza anche alle forze dell’ordine.

L’Associazione deve garantire l’adozione di apposite misure che prevengano qualsivoglia forma di vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede:

  • presentato una denuncia o una segnalazione;
  • manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione;
  • assistito o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione;
  • reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni;
  • intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di Safeguarding.

Art. 13- Sistema disciplinare e meccanismi sanzionatori

A titolo esemplificativo e non esaustivo, i comportamenti sanzionabili possono essere ricondotti a:

  • mancata attuazione colposa delle misure indicate nel Modello e della documentazione che ne costituisce parte integrante (Regolamento Safeguarding);
  • violazione dolosa delle misure indicate nel presente modello e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione), tale da compromettere il rapporto di fiducia tra l’autore e l’Associazione in quanto preordinata in modo univoco a commettere un reato;
  • violazione delle misure poste a tutela del segnalante;
  • effettuazione con dolo o colpa grave di segnalazioni che si rivelano infondate;
  • violazione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione;
  • violazione delle disposizioni concernenti le attività̀ di informazione, formazione e diffusione nei confronti dei destinatari del presente modello;
  • atti di ritorsione o discriminatori, diretti o indiretti, nei confronti del segnalante per motivi collegati, direttamente o indirettamente, alla segnalazione;
  • mancata applicazione del presente sistema disciplinare.

Le sanzioni comminabili sono diversificate in ragione della natura del rapporto giuridico intercorrente tra l’autore della violazione e l’associazione, nonché del rilievo e gravità della violazione commessa e del ruolo e responsabilità dell’autore. Le sanzioni comminabili sono diversificate tenuto conto del grado di imprudenza, imperizia, negligenza, colpa o dell’intenzionalità̀ del comportamento relativo all’azione/omissione, tenuto altresì conto dell’eventuale recidiva, nonché dell’attività lavorativa svolta dall’interessato e della relativa posizione funzionale, gravità del pericolo creato, entità del danno eventualmente creato all’associazione dall’eventuale applicazione delle sanzioni previste dal D.Lgs. 231/01 e s.m.i., presenza di circostanze aggravanti o attenuanti, eventuale condivisione di responsabilità con altri soggetti che abbiano concorso nel determinare l’infrazione, unitamente a tutte le altre particolari circostanze che possono aver caratterizzato il fatto. Il presente sistema sanzionatorio deve essere portato a conoscenza di tutti i Destinatari del Modello attraverso i mezzi ritenuti più̀ idonei dall’associazione.

I comportamenti tenuti dai tecnici/dirigenti retribuiti in violazione delle disposizioni del presente modello, inclusa la violazione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione, e della documentazione che ne costituisce parte integrante (Regolamento Safeguarding) nei confronti dei collaboratori retribuiti, possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa:

  • richiamo verbale per mancanze lievi;
  • ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al precedente art. 6 punto 3,4,5;
  • multa in misura non eccedente l’importo del 10% della retribuzione mensile;
  • sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un massimo di giorni 15;
  • risoluzione del contratto e, in caso di collaboratore socio dell’Associazione, radiazione dello stesso.

Art. 14– Iniziative in caso di conoscenza diretta

In caso di rilevazione diretta di comportamenti illeciti, il Safeguarding O. è tenuto a intervenire senza indugio, informando l’Ufficio del Procuratore Federale e/o degli E.P.S.. Questo ha, altresì, facoltà di assumere ogni documento ritenuto utile, trasmettendone copia all’Ufficio del Procuratore Federale e/o dell’E.P.S..

Qualora il comportamento rilevato persista, Il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni dell’associazione dovrà:

  • sul luogo di gara, investire la Direzione di gara, ai fini dell’eventuale assunzione delle opportune iniziative;
  • durante allenamenti o raduni federali, investirne i Responsabili di Disciplina o i Tecnici responsabili;
  • in ogni caso, informare senza indugio l’Ufficio del Procuratore federale e/o dell’E.P.S..

L’Ufficio del Procuratore federale e/o dell’E.P.S. e quello del  Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni dell’associazione possono, a fini di coordinamento per le rispettive competenze, partecipare alle reciproche attività istruttorie.

Art. 15– Obbligo di riservatezza

Il Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni dell’associazione e collaboratori coinvolti assumono l’onere di riservatezza in merito a quanto appreso nell’espletamento dei compiti affidati.

L’associazione garantisce la riservatezza del Segnalante qualora espressamente richiesto. Parimenti, è facoltà del Segnalante e dei dichiaranti richiedere che le proprie dichiarazioni non siano verbalizzate e trasmesse alla Procura federale o ad altro Organo. Le tutele del presente articolo non sono garantite nei casi in cui sia evidente o accertata la responsabilità del segnalante per reati di calunnia o diffamazione o comunque per illeciti integrati mediante la segnalazione stessa.

Art. 16 – Misure per la diffusione del presente Regolamento

L’associazione, anche avvalendosi del supporto del Responsabile delle politiche del Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni dell’associazione si impegna alla pubblicazione e alla capillare diffusione del presente documento e del Codice di condotta a tutela dei minori per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione  tra i propri Tesserati che, a qualsiasi titolo e ruolo, siano coinvolti nell’attività sportiva, alla messa a disposizione di ogni possibile strumento che ne favorisca la piena applicazione, allo svolgimento di verifiche in ordine ad ogni notizia di violazione delle norme nonché alla condivisione di materiale informativo finalizzato alla sensibilizzazione su e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi.  Il presente documento è pubblicato sul sito internet dell’associazione se nella sua disponibilità, e/o affisso presso la sede dello stesso ed è portato a conoscenza di tutti i collaboratori, qualunque sia il motivo della collaborazione, al momento in cui si instaura il rapporto con l’associazione.

Art. 16– Disposizioni finali e transitorie

  1. Il presente documento è aggiornato dall’organo direttivo dell’associazione con cadenza almeno quadriennale e ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali approvati dall’Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di safeguarding ovvero le sue raccomandazioni nonché eventuali modifiche e integrazioni delle disposizioni delle F.S.N. e/o E.P.S..
  2. Eventuali proposte di modifiche al presente documento dovranno essere sottoposte ed approvate dall’organo preposto dell’associazione.
  3. Per quanto non esplicitamente previsto si rimanda a quanto prescritto dallo Statuto delle F.S.N. e/o E.P.S., nonché nel Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati e nel Codice Etico.

Il presente Regolamento, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.